Popolazioni, Usi, Tradizioni ed Economia dalle Origini al XX Secolo
Al libro Ricerche su Catenanuova: popolazione, usi, tradizioni ed economia dalle origini al XX secolo di Mariano Saccullo, NovaGraf - 2001.
(Appassionato raccoglitore di memorie del suo paese,.Mariano Saccullo, si è laureato in Storia e Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Catania, ha conseguito la specializzazione biennale come Bibliotecario presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari della Facoltà di Lettere dell'Università La Sapienza di Roma. È autore anche della pubblicazione Gli emblemi del Comune di Catenanuova. Dall'antico sigillo al nuovo Gonfalone Comunale - La Moderna - Enna 2003. E' stato ideatore, insieme al fratello Nicola, degli attuali gonfalone e stemma del comune di Catenanuova Lavora presso il comune di Catenanuova, Ufficio Sviluppo EconomicoTrazione di attenzione vi era il momento iniziale e più dirompente, primo seicentesco, della spinta alla colonizzazione. Sosteneva l'attenzione al fenomeno da un lato la discussione sulla rifeudalizzazione, rianimata dal dibattito intorno al libro di Witold Kula sull'economia signorile in Polonia e dall'altro il tentativo di delineare le caratteristiche specifiche di una congiuntura sfociata nelle rivolte di Palermo e Napoli di metà XVII secolo e destinata a segnare le vicende del Meridione d'Italia. Vi contribuivano storici ma anche urbanisti e studiosi del paesaggio in uno dei rari momenti di incrocio interdisciplinare cui ha partecipato la storiografia siciliana - da Maurice Ajmard a Tim Davies a Liliale Dufour - di diversa formazione e spessore ma capaci tutti di offrire stimoli e suggestioni importanti ad una discussione vivace, cui ebbi modo di contribuire.
Meno attenzione hanno avuto sinora le fondazioni settecentesche, su cui Marcello Verga ha messo l'accento. Tra queste è un caso importante Catenanuova, ed ora, grazie a Saccullo, possediamo di questa vicenda una massa di informazioni inedite, su cui conviene soffermarsi […] Più tardi […] il ramo principale dei Riggio - come documenta il libro di Francesca Gallo - seguì la corte Angioina, ma altri dei Riggio rimasero fedeli alla corona Cesarea, ottenendo il premesso nel 1726 di edificare il nuovo paese di Catenanuova.
E' interessante il riproporsi, anche in questa esperienza, degli effetti destabilizzanti già analizzati a proposito delle fondazioni seicentesche. L'edificazione di un nuovo centro abitato stravolge infatti gli assetti economici, fiscali ed anche viari ( come documenta Saccullo ) del territorio, provocando ondate di controversie giurisdizionali animate da lunghe liti giudiziarie. Catenanuova non fa eccezione ed in questo caso il conflitto riguarderà soprattutto San Filippo d'Argirò […]
Dall'analisi dei primi abitatori di Catenanuova si vede bene la forte immigrazione da Centuripe. Si tratta di famiglie impiantatesi nel nuovo centro ma anche di matrimoni che conducevano ad uno spostamento di residenza. Arrivavano giovani spose ma soprattutto sposi, attratti dalla possibilità di costruirsi una famiglia nuova, con le opportunità offerte dalla fondazione. Famiglie nucleari, come dappertutto in Sicilia, ma non sempre e non solo famiglie povere. Si stacca anzi con nettezza, dai dati forniti dal rivelo del 1750, un gruppo di nuclei familiari in possesso di circa 100 onze, che all'epoca significavano una posizione di qualche rispetto.
Appassionato raccoglitore di memorie del suo paese Saccullo offre questo contributo di conoscenza ai suoi concittadini condendolo di aneddoti e di digressioni curiose, che spaziano dalla costruzione delle chiese principali alla vicenda della statua di san Prospero a costumi tradizionali ( come le corse) ormai scomparsi. La parte più significativa del lavoro è tuttavia quella demografica, dove vengono messi in evidenza le principali dinamiche della natalità, della nuzialità e della mortalità a Catenanuova non solo per il Settecento ma anche per gran parte del XIX secolo. E' importante la conferma del dato, già in evidenza in molti centri ( come per Militello mostrano le indagini di Lina Scalisi ) di una marcata sovramortalità maschile. Si tratta di un'ulteriore conferma di un trend generalizzato. Come ho avuto modo altrove di argomentare ( vedi il mio recente Ultra pharum. Famiglie cerci e territori nel Meridione moderno, Meridiana Libri 2001 ) a lungo in Sicilia gli uomini sono morti prima delle donne[…]
Queste dimostrazioni demografiche, in apparenza aride, sono importanti perché aiutano a capire non solo le condizioni di vita di coloro che ci hanno preceduto ma anche l'importanza della donna nella vita quotidiana del passato. L'assenza degli uomini per varie notti a settimana per raggiungere i lontani campi di lavoro, informava una sfera affettiva domestica dominata dal rapporto tra i figli e la madre. In altre parole, rispetto a questi uomini assenti e presto destinati a scomparire, i figli maschi costituivano la principale, preziosa risorsa. Si delineano così le basi materiali di quel complesso di nome e di atteggiamenti, e, di attenzioni e di consuetudini che siamo abituati a considerare connaturato alla famiglia tradizionale siciliana.
Francesco Benigno